ATOM _- Autobiografia di un'impresa metanazionale

concentrazione su applicazioni di taglio diverse dalla calzatura e una sorta di affezione per la tecnologia di taglio a getto d’acqua. Una prima spinta al downsizing arriva con il progetto Gucci: nei primi anni Novanta Atom entra in contatto con il marchio toscano che si appassiona all’idea del taglio automatizzato della pelle (importante per meglio controllare e standardizzare le attività di taglio della rete di terzisti alla quale l’azienda si appoggia) e commissiona ad Atom un nuovo sistema di dimensioni più con tenute (le pelli da tagliare sono per fortuna più piccole) che viene realizzato (anche in questo caso con una serie di interessanti soluzioni tecnologiche) e installato presso lo stabilimento principale dell’azienda a Scandicci in prossi mità di Firenze. Le autostrade tedesche lasciano il posto alla Firenze-Mare e i paesaggi della Sassonia alle stupende colline toscane; Scandicci diventa per mesi meta e dimora del team di tecnici che seguono il progetto e che lo por teranno fino al suo inserimento produttivo, avviando una collaborazione tra Gucci ed Atom che dura ancora oggi. Nel frattempo il panorama tecnologico sta cambiando: il settore calzaturiero comincia a interessarsi sempre più al tema del taglio automatico (o in continuo come veniva a quel tempo definito) della pelle; le teste di taglio a lama si sviluppano ulteriormente grazie alla comparsa delle cosiddette lame oscillanti ad alta frequenza (sistemi nei quali la lama è fatta oscillare in senso verticale con piccole ampiezze e frequenze molto elevate) che permettono di tagliare spessori maggiori con velocità crescenti; le teste diventano inoltre multi utensile, ossia montano attrezzature di taglio (lame oscillanti, frese, punzoni, fustelle, penne) di tipo diverso in modo da aumentare la versatilità della macchina stessa. Ma, soprattutto, cominciano ad apparire sul mercato giovani aziende (anche e soprattutto italiane) come Teseo e più tardi la sua “costola”, Elitron, che investono decisamente sul taglio a lama, sviluppando soluzioni più semplici, compatte, adatte all’ambiente calzaturiero e che iniziano a diffondersi nel settore. E questo porta all’avvio in Atom delle prime riflessioni sulla opportunità di mantenere la propria concentrazione solo sul getto d’acqua; a come si possa rendere le macchine ancora più pro duttive passando a soluzioni multi-testa, o più compatte; ma anche a come si collocherebbe rispetto a esse l’adozione del taglio a lama e quali architetture di macchina sarebbero più adatte in questo caso. Riflessioni che la porteranno nel tempo ad affrontare altre sfide in progetti di ricerca di grande prestigio nei quali l’azienda sarà coinvolta 2 . Per capire dove abbiano portato quelle riflessioni, è sufficiente osservare la gamma di sistemi per il taglio automatizzato della pelle che oggi Atom ha a catalogo per comprendere come quell’evoluzione tecnologica iniziata a metà degli anni Ottanta si sia completamente attuata. Forse, su questo fronte, l’azienda è arrivata dopo altri concorrenti, ma l’ha fatto con tutta l’esperienza che aveva accumulato sull’argomento in anni e anni di approfondimenti e di sviluppi,

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