ATOM _- Autobiografia di un'impresa metanazionale
quindi capitalizzando le esperienze fatte e mettendo nei suoi nuovi prodotti il meglio delle “lezioni” apprese in questo lungo percorso. Osservando i “tavoli di taglio” che oggi Atom produce si può comprendere quanto queste macchine debbano all’assorbimento di una cultura ingegneristica e informatica avviato all’inizio di questa storia, e proseguito poi con all’avven tura viennese di Vicam e con l’esperienza di alcut. Alcuni esempi servono a capire: osservando oggi un qualsiasi sistema di taglio della pelle nel quale le sagome vengono proiettate sulla stessa che diventa in effetti lo “schermo” con il quale l’operatore lavora, sembra naturale operare così. Ma va ricordato che l’idea di usare “tracce luminose”, menù proiettati direttamente sulla pelle ven ne al team di sviluppo di Atom nel corso dell’attività alcut, dopo che diversi altri – infruttuosi – approcci erano stati provati e scartati. Questo sistema era presente già nelle macchine di taglio a getto d’acqua installate alla Gucci e non può essere escluso che sia servito da ispirazione agli altri concorrenti. Sta di fatto che è oggi il metodo standard per piazzare le sagome che poi verranno tagliate dalla macchina e per impartire comandi alla macchina stessa. Controllare inmodo efficace una macchina cartesiana, assicurando al tempo stesso precisione e velocità, richiede un’elettronica molto raffinata e poiché, ad un certo punto dello sviluppo delle macchine di taglio in continuo, il mercato dei Controlli Numerici non sembrava offrire nulla che fosse all’altezza delle esigenze delle nuove macchine, Atom decise di svilupparsi i propri controlli. Questo ha consentito, da un lato, di ottenere finalmente le prestazioni desiderate e di sviluppare al contempo un’esperienza realizzativa su componenti elettronici complessi e di elevato valore aggiunto. Eredità questa pienamente visibile nell’at tuale generazione di sistemi di taglio, grandi e piccoli, che l’azienda produce. Sono solo alcuni specifici esempi tecnologici, ma, come si è detto più volte, è soprattutto il contributo delle persone che conta: la “squadra” di competenze creatasi a metà degli Ottanta e consolidatasi negli anni Novanta è ancora, in buona parte in azienda, i contenuti che hanno portato – decisamente inusuali (ancora oggi) per molte aziende del settore ( software , controlli numerici, sistemi di visione) – sono parte ormai integrante del suo dna. E anche coloro che nel tempo hanno scelto altre strade professionali, hanno lasciato molto di se stessi nell’azienda e ne sono diventati, in un certo senso, parte della sua immagine e del suo prestigio di settore.
Protagonisti dell’innovazione
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