ATOM _- Autobiografia di un'impresa metanazionale
tiva, e adottando stili di relazione coerenti con il passato, ma che colgono con intelligenza lo spirito del tempo nuovo. L’affiancamento dei giovani ai senior , prima silenzioso, poi sempre più at tivo e responsabile, si forgia e si irrobustisce nella sistematica presenza alle periodiche e frequenti riunioni di analisi e valutazione che i fondatori hanno sempre regolarmente tenuto, in occasione delle chiusure contabili gestionali e dei momenti di mercato più rilevanti, come le decisioni su nuovi prodotti o/e le relazione verso nuovi partner . Con la fine degli anni Ottanta, in occasione delle tradizionali e compas sate riunioni dei senior , fanno capolino i primi grafici costruiti in Excel con simulazioni gestionali o commerciali prodotte dalle nuove generazioni, e si accendono i primi videoproiettori per illustrare presentazioni strutturate 1 . Questo nuovo linguaggio, non solo gestionale ma anche relazionale – che si andava ad affiancare, integrandole, alle tradizionali prassi basate sull’esame di bilanci contabili e di statistiche produttive e di vendita – era il primo segnale di passaggio generazionale. La sintassi aziendale veniva così progressivamente e positivamente “contaminata” dalla parallela esperienza di lavoro che il gruppo dei giovani eredi stava svolgendo con il team ingegneristico costruito intorno a progetti delle società di tecnologia informatica e, tramite loro, all’affascinante e contrastata avventura con i partner austriaci di Atom+Vicam. I primissimi contributi strategici delle nuove generazioni, infatti, si erano concretizzati nella seconda metà degli anni Ottanta proprio attraverso le scelte di investi mento in innovazione e diversificazione nei settori delle tecnologie informa tiche effettuati in quegli anni, prima con la fondazione di Unicad a Milano e poi con l’acquisizione di una quota azionaria rilevante in Atom+Vicam, con sede a Vienna. I metodi di lavoro, i linguaggi, gli strumenti analitici caratteristici del mondo delle grandi imprese internazionali, presso le quali si erano forma ti i giovani partner “milanesi” portati dalla nuova generazione, furono uno dei primi e fondamentali contributi che penetrarono lentamente in azienda. L’esperienza gestionale fatta dagli allora junior Gaia, Cantella e Deambrosis nelle piccole e dinamiche società di tecnologia informatica costituite nella seconda metà degli anni Ottanta ha costituito una palestra fondamentale di apprendimento imprenditoriale, basato su tentativi ed errori, in alcuni casi ingenui, in altri semplicemente troppo in anticipo sui tempi. L’evoluzione del settore e delle tecnologie hanno successivamente confermato gran parte delle intuizioni strategiche che furono alla base di quelle scelte di investimento e diversificazione propugnate dalle nuove generazioni. Esse ne irrobustirono le competenze professionali e ne rafforzarono la maturità personale, anche per via della necessità di affrontare direttamente e per la prima volta situazioni critiche, sia in termini economici sia in termini organizzativi, uscendo dal
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