MC e sostenibilità

Assomac Dossier CITES La Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (Convention on International Trade of Endangered Species), è una convenzione internazionale firmata da numerosi stati a Washington nel 1973. Ha lo scopo di regolamentare il commercio internazionale di fauna e flora selvatiche in pericolo di estinzione. La CITES è parte delle attività ONU per l’ambiente (UNEP). La sua attuazione è a carico dei singoli stati partecipanti. Gli stati che hanno aderito alla convenzione sono 181. Gli elen- chi ufficiali delle specie protette dalla convenzione (formalmente chiamate specimen) sono periodicamente aggiornate. COP La Conferenza delle Parti (Conference of the parties) dell’UNFCCC si è tenuta per la prima volta a Berlino (Germania) dal 28 marzo al 7 aprile 1995. I ti- mori sull’adeguatezza delle azioni degli stati ad adempiere gli obblighi della Convenzione furono espressi in una dichiarazione ministeriale delle Nazioni Unite, conosciuta come il “Mandato di Berlino”. Questo stabiliva una fase di analisi e ricerca (Analytical and Assessment Phase, AAP) di due anni, per ne goziare un “insieme completo di azioni” da cui gli Stati potessero scegliere quelle per ciascuno più adeguate, e migliori dal punto di vista economico e ambientale. Il Mandato di Berlino esentò i Paesi non-Annesso I da obblighi vincolanti addizionali, in ragione del principio delle “responsabilità comuni ma differenziate” stabilito dalla UNFCCC. Questo sebbene si ipotizzasse che le grandi nazioni di nuova industrializzazione sarebbero presto diventate i più grandi emettitori di gas serra nei 15 anni a venire. La Conferenza sui cambiamenti climatici di Parigi, COP 21 si è tenuta a Parigi, Francia, dal 30 novembre al 12 dicembre del 2015. Questa conferenza ha avuto come presi dente il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius ed è stata organizza- ta dalla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC). L’obiettivo della conferenza è stato quello di concludere, per la prima volta in oltre 20 anni di mediazione da parte delle Nazioni Unite, un accordo vincolante e universale sul clima, accettato da tutte le nazioni, an- che gli Stati Uniti. La conferenza ha negoziato l’accordo di Parigi, un accordo globale sulla riduzione dei cambiamenti climatici, il cui testo ha rappresen- tato un consenso dei rappresentanti delle 196 parti partecipanti. L’accordo diventerà giuridicamente vincolante, se ratificato da almeno 55 paesi che insieme rappresentino almeno il 55 per cento delle emissioni globali di gas serra. Le parti dovranno firmare l’accordo a New York tra il 22 aprile 2016 al 21 aprile 2017, e anche adottarlo all’interno dei propri sistemi giuridici (at traverso la ratifica, accettazione, approvazione o adesione). L’accordo preve- de un’emissione antropica di gas serra pari a zero da raggiungere durante la seconda metà del XXI secolo. Nella versione adottata dell’Accordo di Parigi, le parti si impegnano anche a “proseguire gli sforzi per” limitare l’aumento della temperatura di 1,5° C. Secondo alcuni scienziati, l’obiettivo di 1,5° C richiederà l’inizio delle “emissioni zero” a partire da un periodo compreso tra il 2030 e il 2050 CMS La Convenzione sulla conservazione delle specie migratrici degli animali selvatici (Convention on the Conservation of Migratory Species of Wild Ani- mals), è una convenzione dell’UNEP con l’obiettivo di conservare le specie migratrici terrestri, marine e avicole in tutto il loro areale. Entrata in vigore il 23 giugno 1979, la CMS è una delle poche convenzioni internazionali che protegga specie e habitat su scala globale. La Convenzione conta al momento 80 Paesi aderenti.

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