MC e sostenibilità
Assomac Dossier
quei giorni è stata firmata da capi di Stato e alti rappresentanti di 154 paesi (e dalla Comunità Europea) ed è entrata in vigore il 21 marzo 1994. Al 5 novembre 1997 aderivano alla CCC 171 stati. Il suo obiettivo primario è di stabilizzare la concentrazione nell’atmosfera di gas a effetto serra a un livello che impedisca pericolose interferenze con il sistema climatico. Si dovrebbe riuscire a raggiungere questo livello in un arco di tempo tale da consentire all’ecosistema di adattarsi naturalmente al cambiamento del clima, così da garantire che la produzione di alimenti non sia in pericolo e da permettere allo sviluppo economico di proseguire in modo sostenibile (art. 2). Il principio in base al quale si era giunti all’adozione di questo documento non si fondava sull’esistenza di prove evidenti di un danno ambientale in corso, ma sulla mancanza di certezza scientifica in merito all’impatto provocato dalle attività umane. Questo approccio precauzionale dimostra la crescente sensibilità nei confronti dell’ambiente da parte della comunità internazionale. La Convenzione tuttavia comprende meno impegni vincolanti rispetto ad altri accordi sull’ambiente ed è quindi ancora un work in progress. Contrariamente a quanto è avvenuto con gli impegni specifici giuridicamente vincolanti stabiliti dal Protocollo di Montreal e dai suoi emendamenti, nell’ambito della CCC è molto più difficile ottenere accordi tra gli stati su impegni specifici, in quanto i gas a effetto serra non possono essere sostituiti da altre risorse, senza gravi conseguenze economiche. La Convenzione prevede la presentazione di rapporti che comprendano l’inventario delle emissioni dei gas a effetto serra, suddivise per fonti, e delle eliminazioni di questi gas suddivise per ‘scarichi’ (sink), e relazioni sulle strategie nazionali concernenti le modificazioni del clima. Inoltre, le parti contraenti devono adottare programmi nazionali per attenuare i cambiamenti climatici e sviluppare strategie di adattamento all’impatto che essi provocano. Le parti contraenti hanno inoltre convenuto di promuovere il trasferimento di tecnologia, la gestione sostenibile e il rafforzamento dei cosiddetti “pozzi e serbatoi” (come le foreste e gli oceani) per i gas a effetto serra. Inoltre la CCC impone ai paesi contraenti di tenere in considerazione i cambiamenti climatici nell’elaborazione delle loro politiche sociali, economiche e ambientali, di cooperare per quanto riguarda gli aspetti scientifici, tecnici e didattici, e di promuovere
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