G.B. GARBERINI - Pittore

Giuditta mostra al suo popolo la testa di Oloferne (1888).

Medaglione ad affresco Vigevano, Chiesa di Santa Maria del Popolo.

Il restauro e la decorazione delia Chiesa di Santa Maria del Popolo, furono condotti dal Garberini tra luglio e novembre del 1888. Alla lettera di commissione del 16 Luglio, seguiva la risposta del Garberini, datata 21 Novembre 1888. “Onorevole Signor Presidente e Ven.i Sig.ri Priore e Confratelli di S. Maria del Popolo, Grato e riconoscente e aver voluto scegliere me e non ostante la mia vecchia età, per gli affreschi del coro e della Chiesa vostra, e soddisfattissimo dell'onorario di lire mille, che graziosamente mi avete voluto retribuire, io mi fo in dovere di rendervi i più sentiti ringraziamenti e un onore di dichiararmi. Vostro devotissimo Garberini Gio Batta” (Vigevano, Archivio privato). Il pagamento avvenne, a conclusione del lavoro in data 22 novembre. Nessun piano iconografico relativo alla decorazione della chiesa ci è finora noto: si deve supporre, infatti, data l'esiguità dei tempi impiegati dal Garberini per la realizzazione degli affreschi, che un vero e proprio organico programma non fosse stato concepito a priori, come avverrà invece per il ciclo di San Dionigi. Di qui la non facile lettura degli affreschi la cui iconografia appare talvolta oscura. Tema unificatore del ciclo è la glorificazione della Vergine attraverso la raffigurazione delle eroine del Vecchio e Nuovo Testamento che hanno prefigurato la sua divinità. Giuditta vittoriosa è raffigurata secondo la diffusa iconografia (esiste una bella incisione del Domenichino) nel momento in cui mostra con fierezza la testa recisa del nemico Oloferne ai concittadini di Betunia che l'acclamano loro salvatrice (Libro di Giuditta, XIII).

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