Dal saper come fare al saper cosa fare
Capitolo terzo
contribuisce infatti ai finanziamenti necessari allo sviluppo ed alla costruzione della cucitrice “rapid” prodotta dal tecnico vigevanese, la famosa Duer. Dall’altro l’officina di Rodolfo Rolando offre un ulteriore esempio di luogo di formazione del “saper come fare” meccanico, utile a riprodurre ed adeguare le macchine rispetto a impieghi nuovi e vecchi. In questo caso l’allievo è il quattordicenne Terenzio Bianchi che presso l’officina di Rolando inizia la propria formazione meccanica che lo condurrà nel secondo dopoguerra alla creazione di Gusbi con Emilio Gusberti. L’esperienza di Felice Minola merita una citazione a parte sia per la trasparenza con cui si manifesta l’acquisizione e lo sviluppo delle competenze meccaniche sia per la duplice veste di insegnante dell’Istituto Roncalli e, successivamente, di imprenditore con cui forma molti dei futuri protagonisti dell’attività meccano calzaturiera vigevanese. Esempi di quest’ultimo aspetto sono offerti dalle esperienze lavorative di A. Bocca eM. Pagani –cioè i fondatori nel 1955 di Sagitta– da quelle più episodiche di Antonio Capuano, che nel 1950 dà vita alla futura Sigma, e da quelle di Luigi Piccolini, che all’inizio degli anni ’30 avvia la produzione di pantografi. La macchina che, con il marchio Lince, Piccolini produce è la riproduzione di un pantografo svedese. Occorre rilevare come la produzione della macchina di Piccolini sia praticamente contestuale a quella del pantografo costruito da Minola. La coincidenza è particolarmente interessante nei termini in cui segnala sia la bontà degli insegnamenti pratici di Minola sia l’evolvere della domanda di macchine da parte dei calzaturifici italiani. Nato a Vigevano nel 1886, Minola si trasferisce a Torino nel 1902, dopo aver completato i propri studi all’Istituto Roncalli. Le officine meccaniche sorte nel capoluogo piemontese a sostegno dello sviluppo dell’industria automobilistica offrono al futuro imprenditore la miglior opportunità per perfezionare ed aggiornare le proprie competenze. Forte di tali esperienze nel 1910 torna a Vigevano e torna all’Istituto Roncalli nella nuova veste di docente, avendo vinto il concorso bandito per “Maestro d’officina”. L’attività di insegnante non distoglie comunque l’attenzione di Minola dalle applicazioni pratiche dellameccanica, né ne riduce la reputazione di meccanico. In tal senso, nel 1920 sospende per alcuni anni l’insegnamento per aderire a due iniziative distinte, anche se interrelate. Accetta infatti di tornare a lavorare a Torino in qualità di capo officina alla Eureka, una società che produce carburatori, e
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