Dal saper come fare al saper cosa fare
Capitolo primo
Con l’ultimo decennio del secolo XIX il ruolo delle imprese tedesche tende ad aumentare, anche in ragione della comparsa di nuove macchine come la Fortuna, che consolidano la competitività della produzione tedesca. La ri prova forse migliore della crescita qualitativa e quantitativa della produzione tedesca può essere letta ancora una volta nelle prestazioni economico-indu striali di Moenus. L’impresa nel 1892 fatturava 616.800 marchi; nove anni più tardi, nel 1900 le sue vendite erano triplicate avendo raggiunto la cifra di 1.813.800 marchi. In modo analogo la superficie della fabbrica era pari nel 1862 a 450 metri quadrati mentre nel 1900 l’area è pari a 12mila metri quadra ti, di cui ben 6.600 occupati da costruzioni. Per quanto concerne il livello tecnologico è sufficiente ricordare come Moenus abbia ottenuto all’esposizione mondiale di Parigi del 1900 il “Grand Prix”, cioè il miglior attestato di una riconosciuta capacità innovativa. I primi anni del XX secolo sono testimoni dell’avvio della profonda trasfor - mazione che investe l’industriameccano-calzaturiera a livello internazionale. Mutano le strategie della neonata Usm e, in particolare, le forme della sua presenza in Europa per il concomitante interagire di contingenze diverse. Da un lato viene indebolito il potere protettivo dello strumento brevetto e, dal l’altro lato, aumenta la pressione competitiva portata dalle produzioni nazio nali. Se i primi due decenni non registrano iniziative significative in Italia, diversa è la situazione della Germania, che continuerà il proprio raf forzamen to e la propria espansione, e quella della Gran Bretagna che forse più di tutti trarrà vantaggio dall’introduzione di vincoli più stringenti per la protezione brevettuale. Con il primo giorno del 1908 diviene operativa la nuova legge sui bre vetti precedentemente votata dal Parlamento britannico. La normativa adottata inGranBretagna “stipula che, d’ora innanzi, non basta d’avere ottenuto la rinumerazione d’un brevetto in Inghilterra per assicurarsene ipso facto la proprietà. E’ necessario inoltre che questi brevetti siano sfruttati nel Regno Unito, in un lasso massimo di quattro anni dopo la loro dichiarazione di validità.” 15 Gli effetti stimati riportati nello stesso articolo sono impressionanti; vengono preventivati un aumento annuale di “635 milioni di lire nelle cifre d’af- Le ripercussioni delle politiche sui brevetti
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