Dal saper come fare al saper cosa fare
CALZATURE, MACCHINE E CALZOLERIAMECCANIZZATA
tale affermazione sono numerose; le più rilevanti vanno individuate nella possibilità offerta al consumatore di godere di una scelta maggiore, di prova re la scarpa e di poter concludere l’acquisto in pochi minuti; nonché nell’au mento della popolazione. Nel caso tedesco il differenziale di prezzo, pur im portante, sembra assumere un rilievo minore; il divario di prezzo fra scarpa industriale e scarpa artigianale risulta essere assolutamente minore rispetto ad oggi: il prezzo di un paio di scarpe di tipo “fine” era mediamente pari a 16,5 marchi per quelle prodotte industrialmente ed oscillava fra 18 e 20 mar chi per quelle artigianali. Spetta alle imprese commerciali ed alle officine il merito di aver con tribuito per prime alla diffusione delle forme di meccanizzazione della pro duzione calzaturiera tedesca. All’importazione ed alla riproduzione delle pri me macchine prodotte all’estero, principalmente negli Stati Uniti, è associata la nascita e lo sviluppo delle imprese che successivamente contenderanno ad Usm il mercato tedesco e quello europeo, qual è il caso della già ricordata Moenus. Le origini della Moenus AG di Francoforte, risalgono al 1863, all’av vio a Bockenheim della Weber & Miller. L’impresa che porta i nomi dei due fondatori –Ludwig Weber e Friedrich Miller– associa infatti all’attività di fon deria quella di importazione di macchine per calzature americane. La produ zione-riproduzione di macchine per calzature viene avviata nel 1871 avvalendosi dell’apporto di operai specializzati tedeschi rientrati in Germa nia a seguito della sconfitta con la Francia ove avevano acquisito le proprie competenze meccaniche. Dopo il trasferimento a Francoforte, nel 1886 l’im presa si trasforma nella Miller & Andrae e successivamente, nel 1889, si uni sce alla C.S. Larrabée & Co. Le due imprese incentrano la propria attività prin cipalmente nella distribuzione e nella riproduzione delle macchine per calza ture americane, ricorrendo a ciò che oggi verrebbe definito reverse engineering . Ariprova del ruolo rivestito dal riferimento statunitense, le due imprese pren dono il nome di “Società tedesco-americana di macchine per calzature”. Il consolidamentodell’attività industriale associato all’unione con laGroß & Co. (1890) di Francoforte e con la Klein & Hammer di Pirmasens, conduce infine nel 1900 all’affermazione di un’identità esclusivamente tedesca ed al l’assunzione della definitiva ragione sociale di MaschinenfabrikMoenusA.G. di Francoforte. Con tale denominazione, il neo gruppo tedesco si propone come
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