Dal saper come fare al saper cosa fare

DALMARCHIO DI FABBRICAAL MADE IN ITALY

la fabbricazione di accessori. La mostra realizzata in stretta comunione dal Micam e dall’Ente Autonomo Fiere di Bologna apre i suoi battenti a Milano nel giugno del 1973 e, nell’ipotesi originaria, deve essere tenuta ad anni alter ni a Bologna e nello stesso capoluogo lombardo. A sancire la cooperazione operativa fra Micam e Fiera di Bologna, il Comitato Organizzatore è compo sto da un egual numero di membri rappresentanti dei due Enti ed i Procurato ri Generali sono Giulio CesareAlberghini per la Fiera di Bologna e Toni Liguori per il Micam. La legittimazione settoriale della manifestazione è garantita dalla reputazione del Presidente Antonio Capuano e da quella del Comitato Tecni co Consultivo che, oltre allo stesso Capuano, comprende Alberto Bocca della Sagitta, Mario Bruggi della Bruggi, Antonio Capuano della Sigma, Lorenzo Lorenzin della Lorenzin, Gaetano Pedretti della CerimedAlessandroMalverdi. Il ruolo delle associazioni industriali nel razionalizzare e rendere più efficienti le fiere quali luoghi per facilitare l’incontro fra domanda ed offerta acquista in questi anni un rilievo sempre maggiore. Aggiornata rispetto al passato, l’idea di offrire all’imprenditore calzaturiero uno spazio in cui poter trovare tutti gli input necessari al funzionamento della azienda, si concretizza nel 1977 quando il Simac e la Campionaria di Firenze raggiungono un accor do per dar vita al Simac-Preselezione Moda Italiana, cioè un’esposizione in cui convergono tutti i settori a monte del prodotto finito, dalle macchine alle pelli conciate ai componenti ed agli accessori per calzature. Negli anni ’70, forte della propria storia e, per certi versi, dei ritardi nello sviluppo delle rispettive associazioni da parte degli altri comparti, l’Anci tende ad egemonizzare l’organizzazione dei momenti espositivi. Con gli anni ’80 la maturazione ed il consolidamento anche delle realtà associative degli altri comparti settoriali porta questi ultimi a rivendicare la gestione e quindi il gover no delle rispettive manifestazioni fieristiche. Il primo strappo è quello voluto dall’Unic, l’Associazione delle imprese conciarie, che porta all’emancipazione dall’influenza delMicamattraverso la separazione dal Simac-PreselezioneModa. Nel 1981 le imprese conciarie e quelle di accessori danno vita ad una nuova mostra, “Lineapelle”, mentre il Simac riprende la sua denominazione e funzione originaria di manifestazione dedicata alle macchine per calzature, pelletteria e conceria. A propria volta, nell’ottobre 1982, anche il Simac modifica la propria natura e diviene ufficialmente un Ente Fieristico e nel 1983 l’Anci e l’EnteAuto nomo Fiere di Bologna cedono il suo controllo alla neonata Assomac.

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