Dal saper come fare al saper cosa fare
Capitolo settimo
un deposito a Vigevano. Alla fine della seconda guerra mondiale Confindu stria opta per mantenere il doppio inquadramento e, quindi, per l’organizza zione su base territoriale e settoriale, ma reintroduce la volontarietà dell’atto associativo. La volontarietà della scelta associativa ha sul tessuto di piccole e pic colissime imprese del comparto nazionale effetti comprensibili. La spinta al l’azione, alla conquista di uno spazio individuale si sostituisce, almeno in parte, alla scelta associativa. Sul versante territoriale ciò traspare in particolare dal l’osservazione del distretto vigevanese, ove la delegazione territoriale rap presentata dall’Avi –Associazione Vigevanese Industriali– registra nell’imme diato dopoguerra la presenza di sole sei imprese, vale a dire Bertolaja, Besser, Falan, Ferrari, Percivaldi e Simacc, nonostante l’area presenti la concentrazio ne di imprese meccano-calzaturiere di gran lunga maggiore,. Nel caso del raggruppamento su base industriale il ridimensionamento dello spirito associativo appare forse ancor più manifesto. All’interno diAnima, dove i produttori meccano-calzaturieri hanno nel frattempo dato vita al “Grup po Costruttori Macchine per la Lavorazione del Cuoio e delle Calzature”, le im prese associate nel 1951 sono solo undici e la componente vigevanese è ancor più circoscritta, pari a quattro unità. Negli anni in cui il comparto meccano-calzaturiero nazionale si arric chisce di sempre nuove iniziative imprenditoriali, la contrazione nel numero delle imprese che aderiscono alle diverse istanze associative denuncia di fatto l’assenza delle precondizioni su cui si basa la scelta stessadell’associazionismo. Il superamento della dimensione artigianale associato alla contestuale proliferazione di nuovi soggetti imprenditoriali ha finito per rendere com plessa l’identificazione di interessi comuni e quindi la definizione ed adesio ne ad istituzioni in grado di rappresentare e tutelare gli interessi di tutti. Su ciò fa agio il concorrere di due fattori difficilmente quantificabili: da un lato, la difficoltà di percepire la portata dell’agire collegiale in un mo mento in cui l’iniziativa individuale sembra consentire qualsiasi traguardo “raggiungibile”; dall’altro lato, il perdurare di asimmetrie informative sul fun zionamento dei mercati. Il contenuto del verbale di una riunione del neonato “Gruppo costruttori macchine per la lavorazione del cuoio e calzature” di Anima, che relaziona quanto discusso durante un incontro con il Sottosegretario al Com-
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