Dal saper come fare al saper cosa fare
L’ALTERNATIVAALLACALZATURA IN CUOIO. MATERIALI NUOVI E NUOVE TECNOLOGIE
Infine a testimonianza del dinamismo che caratterizza le attese di impiego della gomma, nel 1937, per iniziativa di Iri e Pirelli, vengono fondati l’Istituto per lo Studio della Gomma Sintetica e la Società Italiana per la Pro duzione della Gomma Sintetica. Nel complesso lo scenario che fa da sfondo alla nascita dell’industria nazionale delle macchine per la gomma e per il sintetico appare migliore di quello da cui solo qualche decennio prima ha preso avvio il comparto delle macchine per calzature tradizionali. Le competenze richieste dai futuri svi luppi si può dire siano in parte già disponibili come dimostrano le produzioni di presse ad iniezione ad opera di Marco Giani nel 1940, e dei fratelli Canziani nel 1937. Pur destinate ad altri impieghi le presse prodotte contribuiscono a diffondere la tecnologia dell’iniezione. Nello specifico della Presma dei fratel li Canziani, l’impresa prima di giungere al mercato calzaturiero negli anni ’50, costruisce dapprima presse manuali per l’iniezione dei termoplastici e, in seguito, introduce diversi modelli di presse per la produzione di pettini e par ticolari per occhiali. 2 Gli anni immediatamente successivi alla fine della seconda guerra mondiale sono ancora dominati dalla gomma vulcanizzata. Nel 1946, in Germania, ad Achim, viene fondata la Desma, cioè la Deutsche Schuhmaschinen Werke GMBH, che diviene in breve tempo un punto di riferimento nella produzione di macchine per il sintetico. In Italia, sempre negli anni che precedono il 1950, la Ferrari continua il proprio impegno nel migliorare l’impiego della gomma nella produzione di calzature e, dapprima, riesce a ridurre i tempi del proces so di vulcanizzazione intervenendo sul bilanciamento fra temperatura e pres sione e, successivamente, progetta e costruisce per prima una macchina per la pressatura diretta della gomma vulcanizzata sulla tomaia. A riguardo nella storia dell’impresa si legge: “E’ un successo senza uguali [..] Oltre 4mila macchine prodotte e vendute in ogni angolo della terra lo testimoniano.” La diffusione inter nazionale trova conferma anche in un articolo comparso sull’Eco del 1957 che segnala come in Rhodesia la Footwear and Rubber Industries impieghi solo macchinari della Ferrari per la propria produzione di calzature vulcanizzate con tomaie in cuoio. 3 Il dopoguerra ed il consolidamento della gomma vulcanizzata
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