Dal saper come fare al saper cosa fare
Capitolo sesto
La scelta della Ferrari vie ne seguita da altri imprenditori na zionali; Pinto, fondata a Milano nel 1942 l’omonima impresa, si dedica alla produzione di vulcanizzatrici e nel volgere di pochi anni riesce ad esportarle con successo, raggiun gendo mercati competitivi quale quello nipponico. La competitività della soluzione proposta dall’im prenditore milanese rispetto all’im piego dell’autoclave è palese: “dove
Pubblicità della Gusbi quando ancora si chiamava Gusberti & Bianchi
con il sistema tradizionale di vulcanizzazione con autoclave erano necessari oltre 15 operai [..] con le moderne macchine vulcanizzatrici interamente automatiche della dit ta Pinto è sufficiente l’impiego di solo due operai.” 4 AVigevano, Terenzio Bianchi ed Emilio Gusberti, dopo aver maturato diversi anni di esperienza in imprese storiche quali la Duer di Rolando Rolandi e la Simacc, fondano nel 1946 la Gusbi che, dopo l’iniziale produzione di macchine per la preparazione di sottopiedi del tipo goodyear , si converte alla gomma e successivamente al sin tetico. La rispondenza di tale scelta ai mutamenti delle condizioni ambientali è del resto testimoniata dalla crescita dell’impresa; l’organico iniziale rappre sentato da Bianchi, Gusberti e un tornitore raggiunge a metà degli anni ’50 la ventina di unità, in corrispondenza dell’affermazione delle vulcanizzatrici a pressione oleodinamica da essa proposte. Il percorso seguito dalla Gusbi as sume inoltre un rilievo particolare nei termini in cui si presta a rappresenta zione emblematica di gran parte delle dinamiche che governano l’evoluzione e lo sviluppo del meccano-calzaturiero italiano. Innanzitutto l’origine, Bian chi e Gusberti fondano la propria iniziativa imprenditoriale sulle competenze tacite acquisite attraverso l’apprendistato e sull’opportunità offerta dalla pos sibilità di riprodurre una macchina prestata da un calzaturiere vigevanese. In secondo luogo, l’attenzione rivolta dai due soci alle esigenze del mercato è resa manifesta dalla ricerca della macchina da riprodurre –che può essere autonoma, come in questo caso, o guidata dal rivenditore– che si esplicita nel passaggio alla gomma. Infine, il successivo confronto con gli altri produttori attraverso la proposta di nuove macchine o l’introduzione di soluzioni originali
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