ATOM _- Autobiografia di un'impresa metanazionale

mentalità imprenditoriale e dei suoi principi ispiratori, più che storia di bilanci, consolidati o meno; una storia delle forme di governance , di innovazione, di ri cerca, di attenzione costantemente rivolta al cliente e alla sicurezza dell’operatore addetto alla macchina, e meno di fatturati, di ordinativi, di costo del lavoro. Un racconto che nel suo farsi testimonia – nello specifico della realtà dell’azienda vigevanese – come i confini del processo di produzione e commercializzazione delle macchine Atom si siano dilatati ben oltre a quelli disegnati dal mercato in terno, trasformando, nel corso dei decenni, l’originaria officina meccanica, quale Atom era nel 1946, in un’azienda con filiali di commercializzazione in Europa, India, America settentrionale e meridionale e centri di produzione in Cina. Di pari passo allo sviluppo della automazione, a partire soprattutto dagli anni Novanta, si è percorsa, consapevolmente e in modo proattivo, la strada della diversificazione dei prodotti/mercati, che accanto al core business dei settori della calzatura e della pelletteria, ha fatto crescere interesse verso settori, per così dire, marcatamente industriali: quello dell’indotto automobilistico, quello tessile, nonché quello della gomma e della plastica. Proporre tale prospettiva, tuttavia, non significa misconoscere le peculiarità che può offrire un approccio quantitativo alla storia di Atom, specie se i dati si leggono contestualizzati in quelli di settore. L’attitudine, ben presente in molte ricerche di storia d’impresa, al totemismo dei dati porterebbe a rileggere il suc cesso aziendale attraverso l’ottica, alla fine parziale, di algide serie numeriche, contraddicendo quell’immagine più raffinata di economia come conversazione e coordinamento che ricerche recenti vanno disegnando 5 . Accanto e insieme alla “carta d’identità” aziendale, a ricapitolare la storia di Atom non deve essere affatto trascurata una pur rapida descrizione dei principi a cui i soci fondatori si sono richiamati costantemente per portare l’azienda alla posizione di leadership mondiale che oggi ne contraddistingue il marchio. La biografia di Atom con forza scarta dai rilievi che le più recenti ricerche sulla storia d’impresa hanno indirizzato al capitalismo familiare, ben radicato nel sistema italiano dello small business . Rispetto alla traiettoria di successo disegnata da Atom, fuor di misura, e palesemente, paiono, infatti, le critiche all’utilizzo del solo autofinanziamento e alla mancanza di un management ester no alle famiglie proprietarie, management a cui andrebbe, invece, affidata per intero la governance , al fine di seguire strategie più attagliate allo sviluppo di dottrine aziendalistiche nuove e più attente al protagonismo dell’impresa stessa 6 . Va subito detto che tale scelta non ha significato affatto la rinuncia da parte dei vertici di Atom di avvalersi, di volta in volta e secondo le necessità, dell’ap porto di esperti nei vari settori, ma sempre sotto la forma della consulenza, avocando, quindi, a sé la responsabilità ultima e definitiva della decisione che, comunque, non era mai arbitraria in quanto riconosceva un limite invalicabile nell’altro principio, quello dell’autofinanziamento.

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