ATOM _- Autobiografia di un'impresa metanazionale
sommessamente, quasi scusandosi, lasciò a tutti una lezione indimenticabile di lucidità e pragmatismo, brandendo senza enfasi il testimone ideale della continuità aziendale e regalando la chiusura perfetta per quest’autobiografia di un’impresa in perenne divenire: “Ciò che ci unisce, in Atom – disse Kutty, con perfetta sintesi di karma e reincarnazione – non è la memoria del passato, ma la responsabilità del futuro”.
Note
1. “Non fare lo sbruffone”, in dialetto lombardo. 2. S. Vandermerwe, J. Rada, Servitization of business , in “European Management Journal”, 6, 1988, 4, pp. 314-324. 3. S.L. Vargo, R.F. Lusch, Evolving to a New Dominant Logic for Marketing , in “Journal of Marke ting”, 68, 2004, 1, pp. 1-17; H. Chesbrough, J. Spohrer, A research manifesto for services science , in “Communications of the ACM”, 49, 2006, 7, pp. 35-40. 4. R.Wise, P. Baumgartner, Go downstream , in “Harvard Business Review”, 77, 1999, 5, pp. 133-141. 5. T. Baines, H. Lightfoot, O. Benedettini, J. Kay, The servitization of manufacturing: A review of literature and reflection on future challenges , in “Journal of Manufacturing Technology Management”, 20, 2009, 5, pp. 547-567; R. Schmenner, Manufacturing, service, and their integration: some history and theory , in “International Journal of Operations & Production Management”, 29, 2009, 5, pp. 431-443. 6. R. Oliva, R. Kallenberg, Managing the transition from products to services , in “International Journal of Service Industry Management”, 14, 2003, 2, pp. 160-172, in particolare p. 161. 7. N. Slack, M. Lewis, H. Bates, The two worlds of operations management research and practice: Can they meet, should they meet? , in “International Journal of Operations and Production Management”, 24, 2004, 4, pp. 372-387. 8. M.A. Cohen, N. Agrawal, V. Agrawal, Winning in the aftermarket , in “Harvard Business Review”, 84, 2006, 5, pp. 129-138. 9. M. Johnson, C. Mena, Supply chain management for servitised products: A multi-industry case study , in “International Journal of Production Economics”, 114, 2008, October, pp. 27-39. 10. L’accenno, che ricorre nel testo, al celebre film di Ermanno Olmi, L’albero degli zoccoli , vuol essere solo un richiamo iconico, d’atmosfera, e – perché è stata, come si è visto, tutt’altra storia – non pretende certo di ricomporre la biografia di Atom all’interno di quel “felice rapporto” di continuità fra industria e agricoltura descritto per l’ Italia contemporanea da moltissime ricerche storiche, cfr. su questo tema, con particolare riguardo all’ambito regionale lombardo, il saggio di A. Cento Bull, Le strutture agrarie, il lavoro contadino e i rapporti con il sistema industriale , in Storia d’ Italia dall’Unità a oggi. La Lombardia , a cura di D. Bigazzi e M. Meriggi, Einaudi, Torino 2001, pp. 646-647. Tuttavia, non si può disconoscere che i tre fondatori, agli inizi della loro “impresa”, disponessero solo del “fondo biologico economicamente rilevante” costituito dal proprio lavoro, così come avviene in molte forme della produzione agricola, cfr. A. Romagnoli, L’azienda agraria come unità tecnica di produzione , in Teoria dei processi produttivi , a cura di A. Romagnoli, Giappichelli, Torino 1996. Per altro, ancora Mastronardi, e ancora per Vigevano, veniva a descrivere la stretta integrazione che intercorreva, in alcuni casi, tra mondo contadino e produzione, per così dire, industriale: “In fondo alla corte [ della cascina ], dirimpetto agli stabili, c’era una specie di capannone. Entrammo era la fabbrica di Arnaldo: piena di macchinari per scarpe. Sotto la sorveglianza di sua moglie, degli operari, a piedi scalzi, vestiti da contadini, lavoravano. Il salone era pieno del solito rumore di fabbrica; ma qui, forse perché le finestre davano su campagne e cascine e stalle, sembrava più assordante. Mentre Arnaldo confabu-
il futuro anteriore della resPonsabilità
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