MC e sostenibilità
Macchine per pelle e calzature e sostenibilità ambientale
prima sono e restano (attraverso l’uso, il riuso e il riciclo) parte del ciclo della natura, o dell’ambiente, con cui l’intera umanità si trova quotidianamente impegnata a interagire in modo incerto e spesso conflittuale per risolvere il problema della scarsità delle risorse e del loro reperimento, della loro lavorazione e del loro consumo. Essere nella natura, al principio, significa essere sostenibili. Per quel che attiene a tutti i comparti della filiera che va sotto il nome di settore pelle-calzature si può dire che, almeno fino all’era dei consumi di massa, essa è stata sostenibile per necessità. Oggi le cose sono cambiate. In una sua prefazione a un pamphlet di Zygmunt Bauman, Carlo Bordoni descrive gli anni in cui viviamo come una fase intermedia “tra la fine della società di massa, grigia, uniforme, totalizzante e il passaggio a una diversificazione consapevole” 79 . Secondo il giornalista e sociologo FrancescoMorace, oggi la sostenibilità può rappresentare un elemento di differenziazione e di vantaggio per un prodotto, ma nell’arco dei prossimi vent’anni essere sostenibile sarà una caratteristica necessaria che ogni prodotto dovrà incorporare per poter accedere almercato. Possiamounire questedue suggestioni, diverse tra loro per ambiti di studio, natura e scopi, pensando al mercato della moda e alla sua sostenibilità: una diversificazione consapevole nelle scelte individuali e collettive (una nuova idea di consumatore sostenibile e responsabile) alimenterà irrimediabilmente, e irreversibilmente, la domanda di prodotti che dovranno avere caratteristiche sostenibili. Nell’ambito calzaturiero, oggi molti marchi riconoscono che specifici gruppi di consumatori effettuano le proprie scelte in base alla percezione di prodotti con limitato impatto ambientale. L’industria calzaturiera, in questo senso, sta misurando e intercettando queste tendenze per convertirle in nuovi processi e modelli di business nei quali incorporare un approccio sostenibile. Di certo, è ancora presto per dire che le aziende abbiano integrato la sostenibilità nelle proprie strategie, la moda “etica” non è un’impresa facile, specialmente per l’Italia, abituata a portare nel mondo il suo stile
79 Carlo Bordoni, prefazione a Zygmunt Bauman, Il buio del postmoderno, Aliberti Editore, Roma 2011.
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