MC e sostenibilità

Assomac Dossier

ricchi continuino a sviluppare le proprie capacità produttive nel settore delle tecnologie verdi. E, anche solo per fronteggiare le conseguenze negative del cambiamento climatico, è necessario che i paesi in via di sviluppo continuino ad accrescere le proprie capacità tecnologiche e organizzative, molte delle quali possono essere acquisite solo attraverso l’industrializzazione. Ricapitolando: i principi e le istituzioni degli accordi sul clima 1. Cop 21. La Cop è l’organismo di governo della convenzione, ovvero lo strumento attraverso il quale i paesi prendonodecisioni e impegni. Quella di Parigi è la 21ma Conferenza delle Parti dopo la prima di Berlino del 1995, presieduta da Angela Merkel, allora ministro tedesco per l’ambiente. La conferenza è iniziata il 30 novembre e si è conclusa l’11 dicembre 2015. 2. 2°C e 1,5°C. Alla conferenza di Copenhagen è stato proposto, e l’anno seguente a Cancun è stato confermato, il limite entro il quale ci si impegna a contenere l’aumento della temperatura terrestre: +2°C rispetto ai livelli preindustriali, entro la fine del secolo. Secondo quanto riportato dall’IPCC, un aumento superiore potrebbe portare a cambiamenti irreversibili nel clima terrestre. Potrebbero aumentare, per esempio, la frequenza e l’intensità delle alluvioni, potrebbe accelerare lo scioglimento dei ghiacciai e far salire pericolosamente il livello di mari e oceani. L’idea era che, per raggiungere questo obiettivo, si sarebbero dovute ridurre le emissioni di anidride carbonica tra il 40 e il 70 per cento entro il 2050, e raggiungere la carbon neutrality (zero emissioni) entro la fine del secolo. Oggi, però, non si ritiene sufficiente questo valore. È troppo alto, quindi si è preferito stabilire un aumento non superiore a 1,5°C. 3. Indc. In preparazione alla Cop 21 ai paesi partecipanti è stato chiesto di presentare una Indc, o “Intended Nationally Determined Contribution”, ovvero una indicazione di impegno che dichiara quali azioni quel singolo paese intende intraprendere a partire dal 2020 per raggiungere l’obiettivo della Convenzione quadro. Questi intenti sono stati presentati entro il 1° ottobre 2015 e si sono trasformarsi in impegni veri e propri nel nuovo accordo siglato l’11 dicembre a Parigi. Sono state presentate 149 Indc in rappresentanza di 176 nazioni (i paesi dell’Unione europea hanno presentato un

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