MC e sostenibilità

Assomac Dossier E E IN - P P E E R S R TR Il registro PRTR (Pollutant Release and Transfer Register) è un sistema informativo che, sulla base di un reporting periodico da parte di strutture produttive, raccoglie e rende accessibili al pubblico informazioni qualitative e quantitative sui rilasci di sostanze inquinanti nell’ambiente. Dopo l’avvio del TRI (Toxic Release Inventory) statunitense alla fine degli anni ottanta si è andato affermando un interesse internazionale sempre crescente verso la definizione di PRTRs (Pollutant Release and Transfer Registers) naziona- li come strumenti di gestione ambientale. Il primo accordo internazionale vincolante dal punto di vista legale, rappresentato dal “Protocol on PRTRs” è stato firmato nel 2003 nell’ambito della Convenzione UNECE sull’accesso all’informazione, sulla partecipazione del pubblico al processo decisionale e sull’accesso alla giustizia in materia di ambiente (Convenzione di Aarhus, 1999). Il registro europeo EPER (European Pollutant Emission Register), nato nell’ambito della Direttiva 96/61/CE, è la prima esperienza a livello eu- ropeo verso un vero e proprio registro integrato delle emissioni inquinanti, esperienza che si consolida con lo E-PRTR (European Pollutant Release and Transfer Register). EPER, operativo dal 2003, contiene informazioni pro- venienti da 9377 stabilimenti distribuiti nell’Europa dei 15 più Norvegia e Ungheria. Per quanto riguarda il contesto italiano, in allineamento all’ini- ziativa europea EPER, è stato realizzato il registro nazionale delle emissioni inquinanti denominato INES (Inventario Nazionale delle Emissioni e delle loro Sorgenti) Europa 2020 La strategia Europa 2020 mira a una crescita che sia: intelligente, grazie a investimenti più efficaci nell’istruzione, la ricerca e l’innovazione; sosteni- bile, grazie alla decisa scelta a favore di un’economia a basse emissioni di CO 2 ; solidale, ossia focalizzata sulla creazione di posti di lavoro e la riduzione della povertà. La strategia s’impernia su cinque ambiziosi obiettivi riguar- danti l’occupazione, l’innovazione, l’istruzione, la riduzione della povertà e i cambiamenti climatici/l’energia. EEA (AEA) E I N M I F O P P N E E L T MN ET R C C C E IDA Con il regolamento n. 1210/90/Ce del Consiglio del 7 maggio 1990 sono isti- tuite l’Agenzia europea dell’ambiente (European Environment Agency - EEA o AEA in Italiano- Agenzia europea dell’ambiente) e la rete europea di infor mazione e di osservazione in materia ambientale (European environment in- formation and observation network - Eionet). In parallelo, per fare fronte al problema di deficit di esecuzione della disciplina comunitaria, sulla base del V programma di azione ambientale viene inoltre istituita la rete europea per l’attuazione e il controllo del rispetto del diritto dell’ambiente (Implementa- tion and enforcement of environmental law - Impel). L’Agenzia europea per l’ambiente si configura come un ufficio separato dall’amministrazione cen- trale comunitaria e dotato di personalità giuridica. Obiettivo fondamentale dell’Agenzia è quello di fornire alla Comunità e agli Stati membri informazio ni oggettive, attendibili e comparabili a livello europeo, che consentano di adottare le misure necessarie per la protezione dell’ambiente, di valutarne l’attuazione e di garantire una efficace informazione del pubblico sullo stato dell’ambiente; nonché di fornire il supporto tecnico e scientifico necessario a tal fine. Per raggiungere questo obiettivo, all’Agenzia sono attribuiti diversi compiti, primo tra i quali quello di istituire, in collaborazione con gli Sta ti membri, e coordinare la Rete europea di informazione e di osservazione in materia ambientale (Eionet). In particolare, la rete si articola in quattro principali tipi di organizzazioni, che si distinguono in base al ruolo funziona le, denominati: punti focali nazionali; principali elementi delle reti nazionali di informazione; centri nazionali di riferimento; centri tematici.

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