MC e sostenibilità

Assomac Dossier

In una risoluzione del 2010 il Parlamento ha ritenuto che gli aspetti ambientali della strategia Europa 2020 dovessero essere rafforzati, e ha chiesto che «gli obiettivi ambientali chiari e misurabili» fossero «inglobati tra gli obiettivi principali della strategia, ponendo l’accento sulla necessità di arrestare la perdita di biodiversità». Recentemente il Parlamento ha approvato un aggiornamento della direttiva sulle valutazioni dell’impatto ambientale al fine di chiarire il testo, includere la biodiversità e i cambiamenti climatici e assicurare che le autorizzazioni dei progetti non siano soggette a conflitti di interesse. Durante i negoziati con il Consiglio il Parlamento è riuscito a innalzare gli standard qualitativi per la protezione della salute umana e dell’ambiente. Sebbene abbia dovuto rinunciare alle valutazioni dell’impatto ambientale obbligatorie per l’estrazione e la prospezione del gas di scisto, i rischi per la salute umana o l’ambiente dovranno comunque essere presi in considerazione nei nuovi progetti nel settore del gas. Verso un’economia circolare: un programma rifiuti zero per l’Europa Nel luglio 2014, la Commissione ha adottato un pacchetto sull’economia circolare (ritroviamo più avanti, nel capitolo 3, il tema della “economia circolare”, mentre i principi che la guidano e quindi le buone pratiche per applicarla verranno esaminati nei capitoli 4 e l 5). La Comunicazione “chapeau” “Verso un’economia circolare: un programma rifiuti zero per l’Europa”, ha accompagnato la comunicazione su edifici sostenibili, l’occupazione verde, piccole e medie imprese, e una proposta legislativa per la revisione della normativa sui rifiuti 95 . Quest’ultima in particolare è stata adottata in risposta all’obbligo giuridico di rivedere gli obiettivi di tre Direttive: la direttiva quadro sui rifiuti (direttiva quadro), la direttiva sulle discariche, e la direttiva sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio (PPWD 95 Due i motivi principali di tale ritiro: l’approccio generale presentato nel luglio 2014 aveva un fo cus abbastanza esclusivo sulla gestione dei rifiuti, senza esplorare in modo adeguato sinergie con altre politiche (ad esempio politiche sui prodotti o sullo sviluppo di mercati ben funzionanti per le materie prime secondarie). Si è quindi cercato di accrescere il livello di ambizione guardando, da un lato, più concretamente alla gestione dei rifiuti, e dall’altro lato, ad aspetti chiave relativi alla catena del valore, che sono essenziali per “chiudere il cerchio” dell’economia circolare. Per quanto riguarda la proposta sui rifiuti, la Commissione intendeva esaminare, in particolare, come far sì che questa proposta sia più specifica per ogni paese, e come migliorare l’attuazione della politica dei rifiuti sul terreno.

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