MC e sostenibilità

Macchine per pelle e calzature e sostenibilità ambientale

di Rio e da Agenda 21, quali principi guida della politica ambientale a livello internazionale: uno di questi è il principio cautelativo, secondo il quale, nel caso esista la concreta possibilità di un danno ecologico grave o irreversibile, l’impossibilità di averne assoluta certezza scientifica non dovrà essere usata come ragione per rimandare l’adozione di misure efficaci in rapporto al costo, che possano evitare la degradazione dell’ambiente (principio 15 della Dichiarazione di Rio; paragrafo 35.3 di Agenda 21; art. 3, par. 3 della CCC, preambolo della CBD). In contrasto, dunque, con il cosiddetto principio del “chi inquina paga” (contenuto nel principio 16 della Dichiarazione di Rio), che prevede un risarcimento per un danno ambientale già avvenuto, il principio cautelativo implica il cosiddetto approccio “senza rimpianti”. Inoltre, in tali Convenzioni viene menzionato il principio dell’interesse comune dell’umanità (preambolo della CCC e della CBD) che esprime il concetto fondamentale della cooperazione internazionale. Questo principio è stato formulato nel 1995 dalla Commissione per il diritto ambientale dell’Unione mondiale per la conservazione (IUCN, lnternational Union for the Conservation of Nature, ora World Conservation Union), e implica che una determinata questione ambientale non può più essere ritenuta soltanto di competenza della giurisdizione nazionale dei singoli stati, in considerazione dell’importanza che essa riveste e delle conseguenze che comporta per tutti a livello mondiale. La Conferenza di Rio ha preso in esame anche la questione dei modi di attuazione delle decisioni prese: il concetto alla base dell’adozione di convenzioni globali è stato quello di “pensare a livello mondiale, agire a livello locale”. Di conseguenza, le Convenzioni di Rio contengono disposizioni per la loro attuazione anche a livello nazionale. Esse sottolineano soprattutto l’importanza dello scambio di conoscenze scientifiche e tecnologiche, dello sviluppo, adattamento, diffusione e trasferimento di tecnologie, dell’istruzione e dell’aumento delle capacità produttive dell’uomo per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Con ciò esse riconoscono la situazione particolare e le esigenze dei paesi in via di sviluppo, che, come è stato sostenuto dall’UNCED, hanno un ruolo importante nel tentativo di invertire il processo di degrado ambientale, in quanto le tecnologie sicure dal punto di vista ambientale proteggono

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