MC e sostenibilità

Macchine per pelle e calzature e sostenibilità ambientale

si articola a sua volta in vari organismi che hanno lo scopo di raccogliere le informazioni necessarie per indirizzare e determinare un’adeguata gestione dell’ambiente. Le altre principali componenti del piano d’azione erano il programma di gestione ambientale, che comprendeva una serie di proposte per la gestione delle risorse naturali, e alcuni provvedimenti di sostegno, riguardanti la formazione, l’istruzione e l’informazione. Sviluppi nel ventennio 1972-92. Il periodo compreso tra il 1972 e il 1992 è stato caratterizzato dagli sforzi congiunti delle istituzioni delle Nazioni Unite per ottenere un consenso a livello internazionale che costituisse la necessaria piattaforma di partenza per elaborare una risposta agli urgenti problemi globali affrontati poi nella Conferenza di Rio. Il primo passo in questa direzione è stato l’adozione da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, nel 1982, della Carta mondiale della natura. Questo statuto era espressione di una nuova percezione da parte della comunità internazionale del rapporto con la biosfera. Esso invocava un approccio ecocentrico, ovvero affermava che ciascuna forma di vita dovrebbe essere considerata unica ed essere rispettata indipendentemente dal valore che essa riveste per gli esseri umani. Un anno più tardi, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite istituì la Commissione mondiale per l’ambiente e lo sviluppo (WCED, World Commission on Environment and Development), alla quale spesso ci si riferisce come Rapporto Brundtland, una sorta di centro di ricerca indipendente volto a riconsiderare i rapporti tra ambiente e sviluppo con lo scopo di formulare proposte adeguate per nuove modalità di intervento e cooperazione a livello internazionale. La relazione programmatica del WCED, pubblicata nel 1987 con il titolo “Our common future” (Il futuro di noi tutti), chiedeva agli stati di utilizzare le risorse naturali viventi e gli ecosistemi in modo sostenibile e a questo scopo proponeva l’elaborazione di un programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile, basato su un intervento integrato e interdisciplinare, poiché “le crisi a livello mondiale [ ... ] non sono crisi diverse: una crisi ambientale, una crisi nello sviluppo, una crisi energetica. Sono tutte la stessa cosa”. La relazione quindi può essere considerata come un elemento catalizzatore per la realizzazione del vertice di Rio, svoltosi cinque anni più tardi, che ha

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