MC e sostenibilità
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• UNI ISO14064/2. Riguarda i progetti GHGsviluppati appositamente per ridurre le emissioni di GHG o per aumentarne la rimozione, quali gli interventi nelle fonti rinnovabili o la carbon sequestration (seppellire, a grande profondità o sotto il mare, l’anidride carbonica). • UNI ISO 14064/3. Si riferisce specificamente al processo di validazione o verifica. Indica i requisiti per la pianificazione della verifica e le procedure per controllare e valutare le affermazioni delle imprese relative ai GHG. Ciò significa che l’ISO 14064-3 può essere utilizzata sia dalle organizzazioni stesse, sia da terze parti per validare o verificare la rendicontazione e le dichiarazioni GHG. L’impronta carbone qui è intesa come la somma delle emissioni e delle rimozioni che genera il sistema imprenditoriale, consentendo di quantificare in termini di CO 2 equivalente il livello d’impatto ambientale. Un esempio di strumento diagnostico. Una sperimentazione del Ministero dell’ambiente iniziata nel 2014 ha messo in campo un sistema integrato di strumenti diagnostici che aiuta ad identificare le criticità che caratterizzano le diverse fasi del ciclo di vita dei prodotti al fine di poter realizzare le misure tecnologiche e organizzative necessarie a raggiungere parametri in linea con l’economia circolare. Vediamo quale è il percorso. Il contesto è quello del Protocollo di Kyoto, e del “Pacchetto per il clima e l’energia 2020”. Il Pacchetto 2020 è costituito da una serie di norme vincolanti volte a garantire che l’UE raggiunga i suoi obiettivi in materia di clima ed energia entro il 2020 e precede l’attuale “Pacchetto sull’economia circolare”. Il pacchetto 2020 già definiva il taglio del 20 % delle emissioni di gas a effetto serra (rispetto ai livelli del 1990), il raggiungimento del 20 % del fabbisogno energetico ricavato da fonti rinnovabili e il miglioramento del 20 % dell’efficienza energetica. La legislazione era del 2009. Nell’ambito di questo Pacchetto 2020, al fine di incentivare gli investimenti per la sostenibilità nei diversi settori produttivi italiani anche della PMI, il Ministero, attraverso un bando pubblico, ha cofinanziato 22 aziende, per un ammontare totale di 1.600.000 euro. La sperimentazione ha bisogno innanzitutto di accompagnarsi ad una strategia di comunicazione per la divulgazione dei risultati dello studio in modo uniforme e trasparente, così da sostenere la consapevolezza dei beneficiari della ricerca, cioè i clienti finali, verso scelte responsabili e
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