MC e sostenibilità

Assomac Dossier

Tavola 12: INESCOP lancia il calcolatore di carbon footprint finanziato dall’Unione Europea INESCOP - CO 2 - Shoe Footwear carbon footprint INESCOP, l’Istituto di Tecnologia Calzaturiera spagnolo, ha aiutato a sviluppare uno strumento per calcolare la carbon footprint (im- pronta climatica) delle calzature su tutto il ciclo di vita della scarpa, dalle materie prime allo smaltimento. Il programma, nelle intenzioni dell’Istituto, serve ad aiutare le aziende a migliorare le loro performance ambientali e può essere usato anche come sistema di marketing. Al progetto, parzialmente finanziato dall’Unione Europea, hanno contribuito anche centri tecnologici polacchi, portoghesi ed italia- ni, la Confederazione Europea delle Calzature (CEC) e l’Associazio ne dell’Industria Calzaturiera Spagnola (FICE). Al momento della realizzazione di questo articolo, siamo ancora in attesa di ulteriori dettagli sul funzionamento del programma e su come venga calcolata la carbon footprint. Fonte: Il giornale di Assomac Tavola 13: PEF: la certificazione ambientale di prodotto La Commissione Europea ha adottato una comunicazione dal ti tolo “Costruire il mercato unico dei prodotti verdi” in cui propo- ne metodologie, valide in tutta l’UE, per la misurazione delle pre- stazioni ambientali per prodotti e organizzazioni. La proposta promuove una metodologia che consente di misurare le presta- zioni ambientali per tutto il ciclo di vita dei prodotti (The Pro- duct Environmental Footprint Pilots PEF). Nel 2013 è stata av viata una fase pilota (che si concluderà nel 2016) che coinvolge oltre 300 aziende (rappresentanti in media del 70% del mercato europeo dei prodotti) e oltre 2000 portatori d’interesse (orga nizzazioni industriali e organizzazioni dei portatori d’interesse nell’UE e in Paesi terzi) finalizzata alla elaborazione di norme specifiche per 25 categorie di prodotti tra le quali è rappresentata la filiera pelle-calzature. Fonte: Il giornale di Assomac Tavola 14: UNIDO pubblica studio sul cuoio sostenibile L’industria conciaria è un settore chiave nella missione di UNIDO per promuovere lo sviluppo sostenibile. Dalla fine del 1990, una serie di studi sui metodi di concia puliti sono stati pubblicati per a scopo formativo. Tra questi il rapporto “The Scope for Decreasing Pollution Load in Leather Processing” The framework for sustainable leather manufacture (wor- king paper). Questo ampio studio affronta alcuni temi tradi zionali delle tecnologie pulite, quali le fonti di inquinamento, gli scarichi, la gestione delle acque reflue, il consumo dell’ac- qua, il calcinaio, il pelo, la decalcinazione senza ammoniaca, la gestione del cromo, la riduzione dei solventi nella rifinizione, i rifiuti solidi e le questioni relative alle prestazioni delle attività di concia: sistemi di gestione ambientale (EMS / CSR), sostanze soggette a restrizioni, liste di prodotti a rischio (RSL), considerazioni energetiche, sicurezza sul lavoro e salute (SSL), impronta climatica, ovvero Carbon Footprint (CF) e ciclo di vita, cioè Life Cycle Analysis (LCA). Fonte: Il giornale di Assomac

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