MC e sostenibilità

Assomac Dossier

grandi distanze e l’estensione dei confini geografici, dovuta alla sempre più spinta globalizzazione, impediscano oppure ostacolino la gestione e la movimentazione dei prodotti lungo la catena del valore, dal produttore iniziale alla destinazione finale della catena. Inoltre, si possono verificare freni nel tasso d’innovazione e di sostituzione delle tecnologie, spesso in grado di inibire lo sviluppo di soluzioni che possano consentire un alto grado di risparmi energetici e delle materie prime. Non è raro, infine, che venganoposte limitazioni anche di tiponormativo che possono rendere difficile la circolarità dei processi dell’industria, o un disallineamento tra norme e strumenti di certificazione ambientale volontaria. Ma la ricerca delle corrette buone pratiche può essere perseguita identificando e misurando quei fattori interni al ciclo vita che permettano il superamento delle inefficienze interne e esterne, misurando esattamente tali inerzie, per poi incentivare gli attori della filiera verso la sostenibilità ambientale: ovvero al risparmio energetico, riuso, recupero, riutilizzo o altra forma di valorizzazione dei materiali e delle risorse che altrimenti andrebbero perse. Matrici della certificazione ambientale La valutazione dell’impatto ecologico è mirata a descrivere le buone pratiche relative all’attivazione di fattori aziendali che si rivelino essenziali nel mettere in moto forme di circolarità, prima di tutto nella gestione delle attività della singola azienda e, di conseguenza, possano essere driver anche per la circolarità dell’economia. Alcune delle buone pratiche studiate sono frutto delle strategie messe in atto da aziende o organizzazioni all’avanguardia nell’approccio sostenibile, come indicano gli esempi descritti nelle figure seguenti. Tra queste il calcolatore Inescop per l’impronta climatica, l’esperienza di 300 imprese per il progetto della Commissione europea “Costruire il mercato unico dei prodotti verdi”, il manuale dell’UNIDO sulle buone pratiche per la concia, o il protocollo messo a punto da JBS Couro, la divisione concia del colosso brasiliano della carne JBS, per calcolare le emissioni di gas serra derivanti dal settore agricolo, che potrà avere ripercussioni sulla filiera della pelle e della calzatura. Uno strumento controverso di certificazione volontaria è quello

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