MC e sostenibilità
Assomac Dossier
etico che assegna all’impresa un ruolo culturale importante oltre che una precisa responsabilità sociale. La filiera pelle e calzature si trova così a partecipare al processo di faticoso riequilibrio ambientale e sociale che le Conferenze sul clima, fino all’ultima COP21, pretendono dai singoli governi e dai sistemi economici. Occorre considerare che il settore pelle calzature, inteso come insieme di tecnologie e processi produttivi, è tra le tipologie industriali inquinanti nell’insieme di attività, soprattutto a monte della vendita dei prodotti finiti, in aree non prive di criticità che richiedono attenzione, e che si avvalgono inoltre di materiali (pelle, cuoio, polimeri, tessuti) la cui produzione richiede alti valori di GWP 82 che ne determinano la valenza ambientale. Il processo di produzione dei prodotti finali per il mercato di consumo (scarpe o accessori) chiama in causa ambiti e protagonisti diversi e attribuisce un importante ruolo anche a soggetti esterni alla filiera in senso stretto. La filiera presenta imprese produttive specificatamente dedicate alla fabbricazione dei diversi materiali (pelle, cuoio, tessile, gomma), e fornitori che concorrono alla costruzione dei prodotti (accessoristi, fustellifici, suolifici, tacchifici, solettifici, concerie) e delle tecnologie (macchine, prodotti chimici, sistemi operativi informatici e ingegneria applicata). Rilevante è il ruolo delle tecnologie di processo, delle macchine e dei materiali chimici usati nei trattamenti di concia, di tintura e finissaggio, della depurazione delle acque, fasi che chiamano in causa la chimica e la tecnologia nelle sue accezioni più responsabili, e complessivamente l’approccio all’economia circolare da parte di tutti i settori lungo la catena del valore. Questo è per garantire lo sviluppo sostenibile nel senso che ne ha dato il rapporto Brundtland del 1987, di cui abbiamo parlato nel primo capitolo, cioè di far sì che “lo sviluppo soddisfi i bisogni delle generazioni presenti senza compromettere la possibilità di soddisfacimento dei bisogni di quelle future”. In questo quadro, un ruolo importante, specie dal punto di vista della sostenibilità, è riservato alla fase iniziale del processo (corrispondente al comparto agroalimentare, ai trattamenti del pellame, all’industria tessile e dei polimeri) e alle fasi conclusive, come la distribuzione, importante interfaccia con il mercato, senza dimenticare il peso ambientale della logistica e del trasferimento di 82 GWP (Global Warming Potential) è un parametro utilizzato nella LCA, Life Cycle Assesment, per sintetizzare il contributo dato al surriscaldamento del pianeta da un prodotto industriale, fenome no imputabile alla produzione di CO 2.
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