Dal saper come fare al saper cosa fare

Capitolo terzo

presso cui si fermerà sino al 1924, anno in cui tornerà definitivamente a Vigevano; al contempo avvia con alcuni soci –Brunetti, Colli e Roncalli– un’officina meccanica a Vigevano, la cui attività viene fra l’altro alimentata dai lavori offerti dalla società torinese. Nasce così nell’ottobre del 1920 la Svim –Società Vigevanese IndustrieMeccaniche– di FeliceMinola &C. L’uscita dalla società di Brunetti e Colli nel 1924 e, successivamente, quella di Roncalli nel 1929, offrono a Minola l’occasione per proseguire autonomamente la propria attività, nonché di fregiarsi di una ragione sociale in cui scompare il “& C.”. L’episodio che probabilmente orienta in modo definitivo l’attività meccanica dell’imprenditore insegnante nella direzione dell’industria calzaturiera è rappresentato dalla fabbricazione di una cucitrice. La cucitrice prodotta, o meglio riprodotta, da Minola è del tipo con punto a catenella, in altri termini una Blake. L’importanza della sua realizzazione, la prima operata da un’impresa italiana, va comunque oltre il rilievo specifico assunto per i futuri sviluppi di Svim. La riproduzione della Blake offre infatti un quadro emblematico dell’organizzazione del compartomeccano calzaturiero nella fase del suo primo consolidamento e, in particolare, testimonia l’articolazione delle relazioni che legano fra loro calzaturieri, rivenditori e meccanici, nonché delle opportunità offerte dal governo dell’intreccio delle competenze di cui ogni attore è portatore. La produzione della prima Blake italiana è il risultato di una commessa rivolta a Minola daAmedeo Biffignandi, che dopo l’esperienza meccanica acquisita allaAngelo Ornati si è trasformato in rivenditore. Mentre il primo apporta la propria reputazione e, soprattutto, il proprio “saper come fare” meccanico, il secondo mette a disposizione la propria conoscenza del mercato, la propria disponibilità finanziaria, in quanto rileva l’intero lotto di 6 macchine inizialmente commissionate, nonché la macchina da riprodurre, cioè il presupposto da cui dipende l’intera operazione industriale. Nella ricostruzione fatta dal figlio Giuseppe, la Blake prodotta da Felice Minola è infatti una riproduzione della cucitrice della tedesca Mayer e Remychard. La scelta del modello non è ovviamente casuale, da un lato il suo brevetto era in scadenza e, dall’altro, era disponibile in quanto distribuita in Italia da Biffignandi. La rilevanza delle “competenze” meccaniche di questa fase per lo sviluppo del settore trova un’ulteriore conferma nella scelta di Minola di produrre all’inizio degli anni ’30 quella che rappresenterà un’altra macchina

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