Dal saper come fare al saper cosa fare
e che rende concreta l’opzione alla produzione di massa di stampo fordista. Se si compara il quadro sociale che emerge dalle pagine del "Maestro di Vigevano" con quello che si incontra passeggiando per Piazza Ducale è imme diato rilevare il grande miglioramento della qualità della vita conseguito e, altrettanto prontamente, riconoscere il contributo fornito dall'organizzazione industriale distrettuale. Come anticipato mi è possibile, per conoscenza diretta, indicare le ragioni che maggiormente hanno segnato l'evoluzione del comparto naziona le delle macchine per calzature negli ultimi decenni del secolo. Scontato il riconoscimento delle capacità imprenditoriali di una generazione che ha sa puto imporsi in ogni parte del mondo, ritengo che altri due aspetti debbano essere posti nel giusto rilievo: l'elevata disponibilità di competenze di natura sia meccanica sia calzaturiera e un'organizzazione delle relazioni inter-impre sa che ricorda un "giuoco di squadra" piuttosto che i piu tradizionali rapporti vissuti nelle associazioni industriali. Partendo da questo secondo punto, mi preme sottolineare come pro prio il giuoco di squadra abbia consentito ad Assomac di svolgere un ruolo particolare in questi anni. L'associazione ha operato in modo da risultare più simile ad una società di servizi che non ad un sindacato di imprenditori, al punto da riuscire a tradurre l’obiettivo di supportare l'attività dei propri asso ciati in iniziative di carattere imprenditoriale. La formazione di manager e tec nici calzaturieri fornita ai paesi produttori di scarpe, la progettazione e l'assi stenza nella creazione di aree industriali votate alla produzione calzaturiera o, ancora, l'organizzazione di fiere di settore e la presenza nazionale nelle mani festazioni internazionali altro non sono che altrettante dimostrazioni di inizia tive imprenditoriali che devono rispondere al duplice obiettivo di autofinanziarsi e di veicolare in modo attivo la diffusione della produzione italiana. A questo punto prendere in considerazione l’elevata disponibilità di competenze distintive mi consente di dar ragione di questo libro. Nel momento in cui l'Associazione ha pensato di voler celebrare i successi del tessuto mecca no-calzaturiero italiano ha dovuto confrontarsi, quasi naturalmente, con gli in terrogativi sulla genesi delle attuali competenze tecnologiche, produttive e ma nageriali, in altri termini capire l'origine e l'evoluzione nel tempo del patrimonio di fattori materiali ed immateriali che hanno reso possibile la leadership italiana.
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