Dal saper come fare al saper cosa fare

Capitolo quinto

sca che ha saputo riprendere e consolidare la propria presenza all’interno del settore. Di pari passo con tali trasformazioni l’industria calzaturiera italiana assume rapidamente un ruolo di primo piano acquisendo quote di mercato e reputazione internazionale; nondimeno l’effetto made in Italy non è ancora tale da trascinare anche il comparto delle macchine per calzature. Nella più generale storia delle macchine per calzature gli spunti forse più interessanti per valutare l’importanza del capitolo aperto dal comparto meccano-calzaturiero nazionale sono offerti dall’insieme delle dinamiche che investono l’industria calzaturiera internazionale a partire dal dopoguerra. Nel 1949 la produzione mondiale di calzature è valutata pari a 1,2 miliardi di paia; gli Stati Uniti ne fabbricano 455 milioni, pari al 38% del dato complessivo, il Regno Unito ne produce 135 milioni, la Francia poco meno di 45 milioni, la Germania quasi 43 milioni e l’Italia non raggiunge i 30 milioni di paia. Nel 1958, dieci anni dopo, la produzione mondiale è cresciuta sensibilmente; gli Stati Uniti sono ancora i maggiori produttori con 667 milioni di paia, ma que sta volta sono seguiti dal Giappone con 186 milioni, quindi dalla Francia con 163 milioni e dalla Germania con 138 milioni. L’Italia produce in quell’anno circa 74 milioni di paia di calzature. Sempre nel 1958 le esportazioni italiane di calzature superano le importazioni di oltre 10 milioni di paia a fronte di un saldo commerciale nel 1949 pari a sole 142mila paia 1 (Figura 1) . Nello scenario richiamato la possibilità di valutare la diffusione inter nazionale delle macchine italiane equivale a cogliere l’effettivo successo della trasformazione delle officine meccaniche italiane in imprese meccano calzaturiere. Afianco dell’iniziativa sporadica e talvolta casuale di alcuni pio nieri, l’aspirazione a trasformarsi in imprese meccano-calzaturiere impone alle officine il confronto con la competizione internazionale. Il percorso che porta il comparto meccano-calzaturiero italiano alla leadership internazionale negli ultimi decenni del secolo passa attraverso il confronto con il continuo mutare del quadro competitivo ed il costante affina mento di tutta la gamma degli strumenti imprenditoriali sviluppati, da quelli più strettamente tecnologici a quelli maggiormente associati all’attività pro mozionale ed alla costruzione della reputazione industriale. La scoperta dei mercati internazionali da parte delle imprese italiane di macchine per calzature si sviluppa lungo fasi differenti. All’iniziale attività sporadica di qualche pioniere italiano e di qualche “importatore” estero suc-

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