Dal saper come fare al saper cosa fare
Ringraziamenti
L’industria delle macchine per calzature in Italia ha superato il secolo di sto ria, il patrimonio di esperienze cumulato nel tempo è stato considerevole, ma appartiene a chi lo ha vissuto. La ricostruzione storica proposta nel volume deve molto alla letteratura, ma ancor di più alla memoria dei suoi protagoni sti. Il desiderio di condividere ricordi ed informazioni ha costituito la ragione autentica della ricerca e, in tal senso, il ringraziamento a tutti gli associati ad Assomac rappresenta da parte mia il riconoscimento che senza la loro dispo nibilità questa storia non avrebbe potuto essere scritta. Il debito di gratitudine nei confronti di “memorie storiche”, quali Carlo Allevi, Terenzio Bianchi, An tonio Capuano e Giuseppe Minola è, in particolare, enorme. Un contributo parimenti importante mi è venuto da coloro che hanno avuto la pazienza di leggere e suggerire miglioramenti alle varie stesure dei capitoli: Giuseppe Barrera, Riccardo Besser e Luciano Zorzolo, cui si aggiun gono Luigi Buzzacchi, Raoul Nacamulli e Giuseppe Zollo. Un grazie particolare devo rivolgere a Stefania de’ Pol, che mi ha con sentito di consultare il materiale raccolto dal padre Ugo Rajniero de’ Pol, per decenni anima e direttore dell’Eco delle industrie del Cuoio. Mi preme riconoscere il sostegno datomi dal personale di Assomac, che ha reso meno complesso rintracciare personaggi e ricostruire vicende. Ad Amilcare Baccini devo molto a partire dagli stimoli di un rapporto dialettico. A Pietro Torielli va riconosciuto il merito probabilmente maggiore: quello di aver voluto che la memoria non si perdesse. Alla conta dei debiti mancherebbero ancora molti nomi, mi limito a riconoscere il mio debito anche nei loro confronti. L’ultimo grazie è per Paola.
Ciò detto la responsabilità di tutti i fraintendimenti rimangono di chi scrive.
Gian Carlo Cainarca Genova, maggio 2002
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